“La scuola dovrebbe essere il vero primo punto di intreccio tra domanda e offerta di lavoro. Oggi la scuola potrebbe offrire più piani di studio per soddisfare la richiesta di alte professionalità. L’alternanza scuola-lavoro molte volte nasconde lavoro nero, i ragazzi vengono utilizzati come vera e propria forza lavoro. Bisogna intervenire perché è drammatico il dato sugli incidenti mortali che si sono verificati. Bisogna insistere su un sistema dell’istruzione con piani formativi sempre più contestualizzati che lanciasse una generazione di lavoratori pronti per un impegno nelle grandi imprese”.

Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, intervenendo questa mattina nel corso del Vg21 Mattina curato dalla redazione giornalistica Canale 21. “L’alternanza scuola-lavoro – ha aggiunto – può essere uno strumento valido, ma vanno apportati correttivi e va costruito un patto sociale con le imprese, con il Ministero, con gli istituti scolastici, con il corpo docente e le organizzazioni sindacali”.

Poco prima il segretario generale era intervenuto in diretta alla trasmissione “Barba&Capelli” condotta da Corrado Gabriele su Radio Club 91.

“Il tema del nostro congresso è stato Napoli (non) è fragile, mettendo al centro i problemi della città confrontandoci con la politica e con i sindaci Napoli, Firenze e Bologna, tra i firmatari dell’accordo Eurocities. Bisogna rendere Napoli una città vivibile: ancora in queste ore le cronache ci consegnano episodi di violenza e di sangue, con una criminalità che è ancora permanente e pervasiva, dove i problemi del lavoro non trovano soluzione e dove c’è un’amministrazione comunale che ha portato a casa un miliardo di euro di progetti finanziati dal PNRR. Su questo deve partire un confronto tra organizzazioni sindacali, forze sociali, cittadini e giunta comunale per trovare i punti dai quali ripartire”.

“Ci troviamo – ha detto Ricci – di fronte ad episodi di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, mancano le competenze e le professionalità e poi c’è il tema di mantenere gli ultimi avamposti industriali rimasti. È paradossale che a Pomigliano d’Arco arrivano nuove commesse e, a pochi chilometri, a Somma Vesuviana, la Dema azienda del settore aerospazio decide di dismettere e di portare i libri in tribunale. Bisogna creare poli tecnologici e scientifici: San Giovanni e Scampia da soli non bastano. Il tema della rappresentanza investe non solo la politica ma anche le organizzazioni sindacali. Il cambio della legislazione e nuove forme di lavoro ci devono spingere a riorganizzarsi e ripensarsi. In Campania – ha osservato il segretario generale Cgil Napoli e Campania – poi ci troviamo di fronte ad una situazione in cui il lavoro è sempre più precario e spinge tantissimi, soprattutto giovani, a spostarsi verso il nord del Paese e in Europa. Per questo – ha concluso – crediamo che ci sia la necessità di guardare sempre più verso il basso, al territorio, costruendo alleanze strategiche. Il sindacato non deve rappresentare solo il lavoro ma anche le disuguaglianze sociali che investono la nostra comunità. Serve un rapporto organico e il confronto perché nessuno può farcela da solo. Si sta ridisegnando questa città partendo dalle società partecipate, dai trasporti e dalle municipalità: questa è la sfida che raccogliamo e siamo pronti ad affrontare insieme”.