“É stata una riunione interlocutoria, ma importante, perché ha messo vari soggetti al tavolo. Riteniamo, unitamente alla nostra categoria dei trasporti, che vada affrontato un tema più generale che è l’organizzazione del lavoro all’interno del Porto e di come far convivere il tema della sicurezza degli operatori e di chi opera in quel porto con tutte le altre attività”.
É quanto ha affermato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, al termine del tavolo istituito presso la Prefettura con le istituzioni e gli enti deputati al controllo del rispetto della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, convocato dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari.
“Abbiamo ricordato nel corso della riunione – ha precisato Ricci – che c’è una concomitanza di attività, da quelle turistiche a quelle di movimentazione merci, a quelle della logistica, ma soprattutto c’è da attenzionare la vita quotidiana di un porto che ha dimensioni evidentemente molto ridotte rispetto a quello che in questi anni è stato il suo sviluppo. Ci aspettiamo che l’Autorità Portuale, presente al tavolo, faccia un passo avanti e dia davvero un segnale di disponibilità e di confronto nel merito per evitare altri incidenti in un settore strategico anche per l’economia della regione”.
“La riunione in Prefettura – ha detto il segretario generale della Filt-Cgil Campania, Angelo Lustro – ha messo in evidenza un problema che noi da anni denunciamo, quello delle interferenze che esistono nel porto di Napoli. L’interferenza che più crea incidenti mortali è quella tra l’uomo e il mezzo. Noi riteniamo che ci possa essere prevenzione, al di là della formazione e di tutto quanto può essere predisposto. Abbiamo ribadito la necessità di utilizzare la tecnologia soprattutto per quanto riguarda il mezzo, laddove ci sono zone d’ombra. Tecnologie che possono dare la possibilità di vedere, per l’operatore che opera su quel mezzo, attraverso strumenti che possano verificare la presenza di un qualsiasi ostacolo nella zona d’ombra”.