“Uomini in mare” è la frase che viene pronunciata quando da un’imbarcazione vengono segnalate persone alla deriva, in epoca contemporanea, troppo spesso associata alle tragedie del mare che coinvolgono i profughi in fuga da guerre a carestie. “Uomini in mare” è il titolo del libro, presentato a Torre del Greco, nato da un’idea di Luca Chiusel, responsabile della Cgil torrese e patrocinato dal Comune di Torre del Greco, scritto da Mariella Romano, per raccontare la storia della marineria torrese. Ma non solo. É un documento che restituisce alla memoria collettiva il sacrificio dei marittimi che hanno perso la vita in naufragi e incidenti a bordo e racconta la tenacia di coloro che hanno partecipato alla battaglia sindacale che, nel 1959, ha cambiato i diritti dei lavoratori del mare. Un faro acceso sulla dignità dei marittimi, sulla sicurezza e sulla formazione che deve essere garantita ai più esperti e ai giovani che si avviano alla professione. Uomini in mare è un saggio che racconta il passaggio dai pescatori di corallo alla marineria moderna, dalle coralline ai piroscafi.

Il libro è stato presentato giovedì 14 dicembre 2023 nell’auditorium della parrocchia di Portosalvo a Torre del Greco, nel corso di un evento con il segretario generale della Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci, il segretario generale Filt Cgil Campania, Angelo Lustro, il contrammiraglio Giuseppe Minotauro e il sindaco Luigi Mennella. La presentazione del libro è stata preceduta dalla visione del documentario omonimo, che raccoglie le testimonianze di storici, sindacalisti, marittimi e loro familiari, che hanno vissuto momenti significativi della storia della marineria a Torre del Greco.

“Torre del Greco – ha detto Luca Chiusel, responsabile della Cgil torrese – non deve dimenticare i naufragi e gli incidenti che hanno strappato mariti, padri e figli a centinaia di famiglie. L’idea di racchiudere in un libro un pezzo di storia della nostra marineria, nasce proprio dall’esigenza di mantenere viva la memoria di chi verrà dopo di noi. L’obiettivo è anche quello di guardare gli errori del passato per non ripeterli nel futuro”.

“Attraverso testimonianze e ricostruzioni documentali – ha spiegato l’autrice, Mariella Romano – “Uomini in mare” racconta i giorni dello sciopero messo in atto dai marittimi italiani e torresi nel 1959, ma anche l’affondamento delle navi Bonitas, Andrea Doria, Marina D’Equa, Stabia I e del traghetto Moby Prince. Nel corso della serata sarà trasmesso anche il video documentario di Uomini in mare, con la ricostruzione di esperti e il ricordo di testimoni”.

“Il tema della sicurezza sulle navi – ha scritto nella prefazione al libro, il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – è al centro di questo libro che racconta anche la storia della marineria torrese e la battaglia sindacale del 1959 che ha visto i marittimi di tutta Italia e, in particolare di Genova e Torre del Greco, lottare per il diritto allo sciopero. I naufragi e gli incidenti che hanno tolto la vita a centinaia di lavoratori, strappandoli alle loro famiglie, devono farci riflettere sulla necessità di investire sulla formazione per garantire un lavoro sicuro sia a bordo delle navi sia nelle fabbriche. Oggi, invece, le aziende continuano a risparmiare sul costo della formazione. Penso ai tanti giovani che escono da un percorso scolastico e si imbarcano senza avere un minimo di esperienza. Il sindacato – ha concluso – continuerà a spingere, come già sta facendo, affinché le imprese virtuose che mettono la formazione al centro dell’assunzione, vengano premiate direttamente sul costo del lavoro”. 

“Torre del Greco – ha detto il segretario generale Filt Cgil Campania, Angelo Lustro – è sempre stata fucina di marinai e, nel tempo, ha rappresentato un vero serbatoio di forza lavoro per la marina mercantile pubblica e privata. Il periodo di maggiore benessere, per la categoria, si è registrato tra gli anni Cinquanta e Settanta quando gli iscritti al Compartimento torrese hanno superato quota trentamila. Un record che ha garantito agio e benessere a migliaia di famiglie, anche grazie alle battaglie del sindacato che non ha mai lasciato soli i lavoratori. L’eco della prima lotta e della conseguente vittoria è udibile ancora oggi: nel 1959, con la rivolta guidata dalla Film Cgil, i marittimi italiani hanno ottenuto il diritto a scioperare. Battaglie di civiltà che, ancora oggi, sono all’ordine del giorno, fissate in alto nell’agenda della Filt Cgil che – ha concluso Lustro – ha inglobato la Film nel grande comparto dei trasporti”.