“É una manovra iniqua, che non dà risposte alle famiglie, ai lavoratori, ai pensionati. Il nostro non è uno sciopero politico, le misure sono insufficienti, non si rivalutano le pensioni, non c’è un’aggressione vera all’inflazione per mantenere il potere d’aquisto dei salari. Le operazioni che vengono messe in campo hanno durata breve e sono, nel merito e nel metodo, non condivisibili”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, illustrando ai giornalisti le motivazioni dello sciopero generale di otto ore proclamato dalla confederazione in Campania contro la Legge di Bilancio per venerdì 16 dicembre. Una manifestazione regionale si terrà in piazza del Plebiscito dove, a partire dalle ore 10,30, sono previsti gli interventi di delegate e delegati dai luoghi di lavoro e alle 11,30 il comizio conclusivo della segretaria confederale Francesca Re David.

“Pensiamo che lo sciopero – ha precisato Ricci – sia davvero l’unica grande risposta da dare in questo momento. Siamo ancora in tempo per modificare, nel dibattito parlamentare, questa manovra. Lo dicono tutti, lo dice Bankitalia e da oggi anche una forza politica che sostiene questo governo: non ci sono misure adeguate e non esistono i presupposti per avviare le riforme che non vanno più rimandate”.

“Mancano misure a sostegno di politiche industriali – ha aggiunto Ricci – e la nostra regione è la prima nel Mezzogiorno per destrutturazione del suo impianto manifatturiero. Abbiamo, poi, un problema legato alle tasse. In Campania i salari non toccano la media dei 25mila euro annui e le pensioni non arrivano ai mille euro mensili. C’è una forte diseguaglianza tra chi, come lavoratori autonomi e partite iva, ha una tassazione al 15% e i lavoratori dipendenti e i pensionati che sono soggetti a più scaglioni”.

“L’altra grande iniquità – secondo Ricci – riguarda gli interventi per il Mezzogiorno: non viene finanziata la sanità e soprattutto non viene creata un’idea vera di riforma del Reddito di Cittadinanza che, con tutti i suoi limiti, ha rappresentato in Campania una risposta per quasi un milione di persone e, nella sola area metropolitana di Napoli, a 250mila famiglie. Bisogna intervenire con misure strutturali in grado di resistere nel tempo, ma che diano anche risposte nell’immediato”. “Abbiamo scelto di essere in campo contro la manovra – ha concluso Ricci – con una mobilitazione che si sviluppa da oggi fino al 16 dicembre. Vogliamo dare uno scossone a questo governo, perché si dovrà pure arrivare in Parlamento per la discussione finale. Cerchiamo, dal basso, di dare una spinta affinché i Parlamentari e le forze che sostengono questo governo rivedano i provvedimenti”.