“Pochi giorni fa abbiamo appreso la notizia che la proprietà della Orefice Generator ha investito importanti risorse negli ultimi tre anni, portandoli a produrre tre nuovi prodotti e ad aprire un nuovo impianto in Sardegna. Sarebbe sicuramente una bella notizia se non stessimo parlando di un’azienda che pochi mesi fa ha licenziato i propri lavoratori, 23 dipendenti assorbiti dalla Jabil di Marcianise, in cambio di 80mila euro per ogni lavoratore assunto. Come stabilito dagli accordi ministeriali, quei soldi dovevano servire per impiegare i lavoratori in un nuovo sito industriale da far nascere sul territorio casertano e non in Sardegna. Invece il dubbio fondato che quei soldi siano serviti per gli investimenti in Sardegna, era una preoccupazione che già da tempo serpeggiava tra i lavoratori e più volte è stata portata all’attenzione delle istituzioni, dal Mise alla Regione Campania.  Oggi quella preoccupazione è stata confermata”.

Lo scrivono in un comunicato congiunto le segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Fials Caserta, annunciando per giovedì 7 luglio, dalle 9.30, un presidio davanti alla Prefettura di Caserta.

“E – si legge nella nota – come sostiene il giudice del tribunale di Napoli nord, nella sentenza favorevole ai lavoratori che si opposero al trasferimento in Sardegna e per questo licenziati, ci troviamo di fronte ad un’operazione poco chiara: “il quadro probatorio che emerge dalla vicenda è quello di un operazione contraria a buona fede e correttezza e dai contorni poco chiari”. È ormai evidente che i lavoratori oltre a danno subiscono un’inaccettabile beffa. Chiediamo al Mise e alla Regione Campania di fare chiarezza su questa assurda e incresciosa vicenda, il progetto è stato presentato da Jabil e avallato dalle Istituzioni. È altrettanto doveroso che le istituzioni, cosi come hanno sempre dichiarato, – concludono le segreterie provinciali dei sindacati metalmeccanici – si devono assumere la responsabilità di individuare una soluzione occupazionale certa e immediata”.